Sweet Fuse [review]

Sweet Fuse: at your side

Developer/Publisher:

Piattaforma/e:

  • PSP > Giugno 2012 (🇯🇵)
  • PSP > Agosto 2013 (🇺🇸)

Recensione in breve:

L’ultimo Otome per PSP tradotto dalla Aksys e un’opera che mi ha sempre lasciata perplessa.
“Bakudan★Handan” è un otome wannabe mystery/poliziesco con una spolveratina di “Ace Attorney”.
Nessuno può negare che si tratti di un otome particolare (e, temo, ormai impossibile da trovare “legalmente”) con anche un gameplay insolito, ma… tra tutti gli otome su PSP perché tradurre questo!?

Come si intuisce dal disclaimer qui sopra: questa recensione è vecchia.

Non ho rigiocato il gioco per questa review; l’ho solo riesumato per fare le foto a corollario di questo articolo.

Mi sono limitata a rimaneggiare la vecchia review e poco più~

Mentre lo facevo mi sono resa conto che ormai, questo videogame, è introvabile.

Forse in America c’è ancora qualche UMD che gira, ma da noi fu distribuito unicamente digitalmente e lo store della PSP è morto da anni.

Almeno, so far, PS3 e PSV sono sopravvissuti (sempre che riesca a far uscire questo articolo in tempi umani 😅)

Se può farvi star meglio: ho dovuto fare nel 2023 la cg gallery perché ai tempi non la feci.


Quindi perché pubblicare questa recensione?

Dovevo iniziare da qualcosa, per resuscitare la rubrica degli otome, e mi è parso simpatico iniziare da un caso assai “particolare”.

Ho un ricordo assai più negativo di quanto non traspaia dalla vecchie review.

Ero certa di aver odiato Sweet Fuse ai tempi, perché non è molto “romantico”.

A quei tempi giocavo (in giapponese) a un sacco di Otomate su PSP ben più meritevoli di questo.

Credo che la Aksys lo abbia scelto pensando che lo stile di disegno poco “efebico”, e la fama di Inafume (che c’entra poi Megaman con gli Otome…), avrebbe aiutato le vendite.

C’è anche da dire che ai tempi non sapevo che la Aksys si sarebbe limitata a propinare Hakuoki in tutte le salse e SOLO Sweet Fuse (almeno fino all’avvento della PSV).

Per cui magari ai tempi ero più propensa a dare loro il beneficio del dubbio, e quindi criticare meno questo gioco (?).


La trama

Non aspettatevi troppo: si tratta pur sempre di un otome Otomate.

Sweet Fuse ha un’ambientazione simil-moderna e Saki, la nostra protagonista, è una ragazza coraggiosa e con un ottimo intuito.

Una ventata di aria fresca rispetto alla media delle protagoniste in questo genere di visual novel.

Saki viene invitata dal famigerato zio, Keiji Inafune, a presenziare all’inaugurazione del suo parco giochi.

Sì, quel Keiji Inafune, che nel 2012 non era ancora odiato a causa di Mighty No. 9 (che ancora non esisteva neppure su kickstarter).

Essendo una cerimonia solo per gli addetti ai lavori, Saki va da sola e durante il discorso dello zio il microfono smette di funzionare e tutti gli schermi vengono hackerati.

Un grosso uomo maiale (?), che si presenta come Count Hogstein, con voce distorta informa gli ospiti che da quel momento sono ostaggi, e sta per iniziare un gioco mortale.

Il “conte” sceglie i partecipanti, e tiene gli altri come ostaggi.

Se i partecipanti non superano le prove, moriranno tutti.


Devo far notare che in Giappone Danganronpa è antecedente a Sweet Fuse, mentre in occidente Sweet è uscito prima del primo Dangan.

Saki si offrirà volontaria, per salvare lo zio, mentre gli altri sette persone sono teoricamente scelte a caso.

Ovviamente, ben presto diventerà palese che i sei compagni di disavventure di Saki sono i veri obbiettivi del “maiale”.

(oltre a essere i possibili “acchiappi” per Saki *cof cof*).

Il gruppo inizierà a girare il parco per superare gli enigmi, e nel mentre verranno fuori i vari altarini.

  • Subaru Shidou: un giovane detective, ossessionato dagli insuccessi del padre;
  • Towa Wakasa: un idol fifone, ossessionato da quanto poco il suo nome sia conosciuto;
  • Kouta Meoshi: un nerd-neet, ossessionato dalle sue mancanze passate e dai videogame;
  • Ayumu Shirabe: un “vetusto” giornalista, ossessionato dalla ricerca della verità;
  • Kimimaru Urabe: un indovino, ossessionato dal fingere e guardare da un’altra parte;
  • Ryuusei Mitarashi: host numero uno del suo locale, ossessionato dalla morte dei genitori
  • Makoto Mikami: uno studente e la route segreta di turno.

Come si capisce dalla lista qui sopra c’è qualcosa un po’ per tutti i gusti, e sono tutti ossessionati/tormentati da qualcosa.

In realtà, a voler esser sincerissimi, hanno tutti seri problemi con papino~


Meccaniche

Fortunatamente, ci sono alcune varianti rispetto allo standard della Otomate.

In alcuni punti particolari, Saki può dare di matto (urlando “What’s wrong with you?!“).

Ci sono anche gli “Explosive Insight“, ovvero quando Saki, alla Phoenix Wright, si spreme le meningi per mettere insieme le informazioni raccolte durante la giornata ed evitare il gameover.

Abbiamo poi dei momenti di pausa, situati alla fine della seconda, terza e quarta giornata (chiamati “Break Time, Fanta Time”).

In questi momenti Saki potrà passare un po’ di tempo con uno dei ragazzi, oppure andare a riposarsi (ma così rischia di rimanere 4ever alone).

Salvo quest’ultima meccanica, gli altri due sono alquanto originali (per la Otomate), ma sono a chilometri di distanza rispetto alle meccaniche contorte della QuinRose.

Gli “enigmi” non brillano per difficoltà, ma d’altro canto si tratta di un otome particolare, ma è pur sempre un otome 🤣.


La prima partita durerà circa una decina di ore; fare le altre route sarà più rapido grazie allo skip.

Makoto, in quanto route bonus, è un po’ più corta delle altre.


Tirando le somme

Premesso che nel 2023 non ha molto senso cercare di recuperare questo gioco, e non è nemmeno facile da trovare.

Ai tempi, ormai quasi 10 anni fa, gli diedi un voto decente (7+), però a quei tempi non c’era molta scelta.

Mi presi pure la briga di fare una guida e tradussi alcune cose, ma erano altri tempi 😂.

Se avete una PSP (o una PSV), o un emulatore decente, e volete vedere uno dei primi otome “famosi” da noi, allora provatelo.

Escluso questo caso, non vedo il senso di cercare di recuperare Sweet Fuse.


Saki è una protagonista “decente”.

Meno lamentosa della media, ma comunque incapace sul fronte fisico.

Il gioco fallisce nell’essere un otome decente, a causa del suo voler essere una sorta di storia di suspense (senza suspense) e misteri (un po’ prevedibili).

Non riesce a sganciarsi totalmente dai cliché del genere, ma nemmeno ad abbracciarli.

La storia ha anche qualche problema di coerenza.

Nella maggior parte dei finale il Conte riesce a sfuggire perché il resto del cast è più interessato a prendere in giro Saki, invece di mettere KO il terrorista che li ha presi in ostaggio…

Gli altri finali, quelli romantici, sono un po’ rapidi e tirati via (per la media degli otome).


Non ho parlato della direzione artistica, ma credo sia abbastanza palese dalle immagini in questo articolo che ha uno stile fake-occidentale.

Apparentemente fatto pure da Iwamoto Tatsurou, il charade di gran parte degli Ace Attorney, ma decisamente non è adattissimo per un otome.

Questo gioco sembra essere una collaborazione tra Otomate e Comcept.

Non so quanto abbia venduto in patria, ma dubito sia stato un successone.

Tanto per cominciare è un raro otome che è uscito solo una volta e solo su una piattaforma pure in Giappone.

La otomate ama i porting e remake.

Non sapendo tutte le dinamiche può anche darsi che abbia venduto, ma se l’IP è divisa tra due compagnie diventa complicato far uscire qualcosa di nuovo.

Dopo vent’anni ancora mi chiedo perché Sweet Fuse sia l’unico altro otome PSP tradotto dalla Aksys (oltre a Hakuoki).