Lost Words: Beyond the Page
Developer/Publisher:
- Sketchbook Games
- Modus Games (Maximum Games)
Piattaforma/e:
- Stadia > Marzo 2020
- Switch, PlayStation 4, Xbox One > Aprile 2021
Recensione in breve:
Sì, avete letto bene… inizialmente questo gioco era una esclusiva Stadia.
L’ho scoperto dopo averlo giocato, cercando informazioni per questo articolo.
Lost Words è un gioco carino, senza troppe pretese, ma decisamente piegato da bug e altri problemi.
A scanso di equivoci: è un gioco PS4 che ho giocato sulla 5 per un fatto di comodità (ed era parte dell’abbonamento Extra).
Ho giocato a questo gioco per caso.
Qualche tempo fa sono passata al PSN Extra e ho iniziato a provare i giochi del catalogo, per vedere se c’era qualcosa di interessante.
Ho finito per trovare alcune cose carine, e alcune non tanto~
Ne scelgo un po’ a caso, solitamente non di quelli in scadenza (perché se mi piacessero poi mi stresserebbe finirli).
Se mi prendono vado avanti, altrimenti li abbandono dopo le prime ore.
Lost Words: Beyond the Page (da qui in poi “Lost”) l’ho giocato qualche tempo fa.
Credo sia ancora compreso nel catalogo, ma nel caso non lo sia scusate.
Visto il poco tempo libero che ho ultimamente, e quindi i tempi biblici per scrivere un articolo, ho cambiato metodo.
Per i videogame mi registro degli audio mentre li gioco, o poco dopo averli finiti.
La mia speranza era di avere dei trascript utilizzabili > spoiler: il più delle volte mi riascolto e poi scrivo questi articoli.
Ovviamente non lo faccio per tutto ciò che provo.
Solitamente è una combinazione di: quanto mi sono piaciuti + se sono indie/cose poco conosciute che valga la pena di pubblicizzare.
Per questo Lost era perfetto.
Non voglio dire che, come gioco, sia perfetto (anzi), ma era la perfetta combinazione di idee interessanti e e durata breve.
Lost in Indie Land
Si tratta del classico indie con idee carine, realizzate un po’ male.
Il gioco si divide principalmente tra due modalità.
La protagonista narra delle vicende della sua vita e, nel mentre, scrive una storia fantasy.
Per cui il gioco si divide tra una sorta di libro illustrato/diario e sezioni con un gameplay un po’ più classico.
In entrambe le modalità una levetta muove la protagonista e l’altra muove “te”.
Nel diario una sagoma, che rappresenta la protagonista, deve saltare di parola in parola per andare avanti col suo “caro diario, oggi…”.
Come giocatore ti devi limitare a spostare pezzi di frase, raccogliere asterischi o manipolare la pagina.
Non sembra nulla di che, ma è la parte che ho preferito del gioco.
Alla fine, è platform, e io tendenzialmente li odio, ma questa è stata un’esperienza piacevole.
Nella altre parte ti dividi tra muovere la lucciola e la ragazzina.
Non è comodissimo, e probabilmente era pensato per essere giocato col mouse, ma ci si fa l’abitudine.
Il problema è che questa parte è piagata da muri invisibili, limitazioni e bug.
Anche nel mondo fantasy c’è il concetto del “potere delle parole”.
In pratica ogni tot sblocchi una nuova parola che influisce sull’ambiente (tipo riparare un ponte per andare avanti).
Il gioco poi ti toglie e ti dà le parole alla bisogna, per cui non hai mai possibilità di sperimentare.
Tendenzialmente, se non è la parola giusta, non succede nulla.
L’unico caso che mi venga in mente in cui puoi usare due differenti parole e avere differenti risultati è in uno dei primi capitoli, in cui puoi rompere o riparare una statua.
A livello di storia non cambia niente, giusto due dialoghi, per cui di fatto è una fake-scelta.
Scelte prive di conseguenze
Il gioco ti pone davanti a delle scelte ogni tanto, ma la storia va sempre nello stesso modo.
Le uniche scelte che hanno delle conseguenze sono a livello estetico e gestiscono l’aspetto della protagonista (gemma diversa, colore del mantello diverso, ecc…)
Ironicamente, i disegni che la protagonista fa nel diario ignorano le tue scelte, per cui si disegna sempre coi colori “ufficiali”.
Mi aspettavo che nel ng+ avessi tutte le parole a disposizione fin dall’inizio e così sbloccavi segreti extra, ma non c’è nulla del genere.
Fortunatamente “brevilineo”
I capitoli sono abbastanza brevi.
Ho un video con una partita quasi-completa; fatto per caso semplicemente clickando alla fine dei vari capitoli “salva gioco”.
Mancano alcune parti, ma molto poche, il che vuol dire che giocando normalmente (nemmeno andando di fretta) ogni capitolo dura al massimo mezzora.
Più o meno la mia partita è durata circa 4 ore, e sono una che si diverte a vagare.
Non che ci fosse molto da vagare, il gioco è alquanto lineare e con ben pochi misteri.
Sono riuscita a “quasi” platinarlo senza sforzo.
Poi ho incontrato un bug che mi ha bloccato da avere un trofeo alquanto semplice.
A quel punto ero già abbastanza stanca del gioco, e ho preferito rinunciare.
Here we go again
Lo so, sono una brutta persona, ho fatto a pezzi anche Spiritfarer per una cosa simile…
La storia del gioco riguarda una bambina, adulta nel finale, che deve venire a conti con la malattia e la morte della nonna.
Si tratta di un argomento che mi sta “caro”.
Mi è rimasta solo una nonna; è molto anziana e vive da sola dall’altra parte dell’Italia.
Fortunatamente è arzilla, e sta in un paesino dove tutti si conoscono.
Mio zio abita vicino a lei, ma non è affidabile e non si prende particolarmente cura di sua madre, per cui ogni volta che penso a mia nonna sono nervosa e preoccupata.
Tutto questo era solo per dire che è un argomento che mi sta a cuore, ma trovo comunque “fastidioso” un gioco che si crede all’avanguardia perché tratta temi del genere.
Lost è un gioco per bambini/ragazzini, il livello di difficoltà è molto basso e le meccaniche molto semplici.
La storia fantasy che racconta la ragazza non è nulla di speciale, o particolarmente coerente.
È vero che diegeticamente è una bambina che si crede una grande scrittrice a scriverla, ecc…
Ma è anche vero che il gioco è stato fatto da persone adulte, e c’è una certa pretenziosità che si avverte qua e là.
Inoltre, non so se avevano finito i soldi, ma negli ultimi capitoli non vengono introdotte nuovi personaggi o nuove meccaniche.
Il finale è un po’ tirato via, ma in generale non rovina l’esperienza in maniera tragica.
Tirando le somme
Come ho già detto, nel contesto in cui l’ho provato, è stato un gioco perfetto.
La traduzione italiana non è perfetta, ed è un problema in un gioco cos incentrato su parole, giochi di parole, ecc…
Qualche volta la parola usata era la traduzione sbagliata nel contesto, o la differente lunghezza delle parole dava problemi nei livelli a diario.
Salvo una volta, non ne ho trovati che abbiano letteralmente rotto il gioco.
In un certo senso l’ho giocato “gratis” (con l’abbonamento), per cui non saprei suggerire un prezzo.
È un gioco piccolo, di un piccolo sviluppatore (di cui non ho trovato praticamente informazioni).
A quanto pare era una sorte di esclusiva Stadia che è sopravvissuta alla morte della piattaforma.
Mi pare venga sui 15-20€, e lo trovo un prezzo dignitoso per ciò che è.
Dipende da cosa cercate; suppongo sia un gioco da consigliare se qualcuno ha adorato Spiritfarer.