Baldur’s Gate 3: la non recensione

Questa non sarà una review, più un commento sulle mie perplessità riguardo a questo gioco.

Non è un mistero che non ho un rapporto particolarmente roseo con lo sviluppatore, Larian Studios, e in generale non comprendo i vari Game of the Year.


GOTY…?

Spesso i vincitori del premio non sono il mio genere.

Potrei fare un comizio anche solo guardando i vincitori delle edizioni passate.


Non ho mai capito il “fannismo “per The Last of Us, e pensare che ci ho provato in tutti i modi a farmelo piacere (sono abbastanza certa di avere sia la versione PS3 che PS4).

Ci sono alcuni sviluppatori che proprio non sono nelle mie corde, e nel caso di Naughty Dog non c’è un loro gioco che mi piaccia veramente.

Per quanto riguarda FromSoftware non sono il mio genere, ma posso capire perché siano stati premiati: tutto sommato sono giochi tecnicamente e graficamente impressionanti.

God of War si trova in una situazione simile, perché il mio primo incontro con la serie è stato stare seduta accanto a un’idiota che ha passato venti minuti a fare il primo QTE con le tizie ridendo come un’imbecille.

Non commenterò Overwatch o Dragon Age: Inquisition (mi ricordavo che era un gioco mediamente odiato), perché altrimenti quest’articolo diventa un papiro…

It Takes Two e The Witcher sono probabilmente i due più nelle mie corse, per motivi completamente diversi, e in teoria l’oggetto di questo articolo: Baldur’s Gate 3.

Da qui in poi abbrevierò in BG per far prima~


Old school is the way

Sulla carta dovrei essere una fan sfegatata di BG3.

Per questioni personali “non ero lì” quando la Black Isle è finita gambe all’aria e ciò mi ha salvato dall’essere un membro permanente dei fan-club Bioware e Obsidian.

Per quanto riguarda la Larian, ricordo di aver adorato Divinity 2 e per lungo tempo è stato l’unico gioco loro che abbia mai provato.

Per i precedenti ero troppo piccola, o era quel periodo in cui non ero in mezzo al nulla e senza una connessione internet.

Ironicamente, qualche tempo fa li ho provati e mi sono piegata in due dal ridere (complice anche il doppiaggio molto low-cost e di inizio secolo).

Divine Divinity è un Diablo look alike, con un inizio che per assurdo ricorda molto quello di BG3.

Beyond Divinity mi ricorda i Sacred, anche se è praticamente impossibile da giocare adesso (o per lo meno nel mio caso, il gioco impazzisce con qualsiasi risoluzione).


Direi che il mio “odio” per la Laria è iniziato coi blasonati Divinity: Original Sin.

Sono stata anni a sentire quanto fossero belli, senza però avere un pc capace di farli girare.

Lo ammetto, nei mesi scorsi ho usato Original Sin come deterrente per farmi passare la voglia di comprare BG3, un monito per ricordarmi che non mi piace come Larian gestisce le cose.

Original Sin 2 invece è più che ok.


Il passaggio al lato oscuro

Eccoci così giungere ai primi del 2024, con un nuovo computer (auto-regalo di Natale) e in un raro momento in cui non sto soffocando di lavoro.

Finalmente avvio BG3, e dire che i primi minuti mi hanno lasciato confusa è un eufemismo.

Mi sono fatta forza e coraggio, ho perdurato e continuato l’epica quest.

Il risultato, come previsto, è che hanno iniziato ad accatastarsi i problemi che mi aspettavo: non si può mettere in pausa, la UI su pc è puro caos, ecc…


Tuttora non so se sono bug, o una cosa voluta, il fatto che che si creano timeline parallele ogni volta che entri in uno scontro con parte del party perché si erano fatti beccare nascosti.

Ho visto capitare cose come turni che non finivano più, o personaggi che venivano fatti a pezzi in un istante da 30 attacchi nemici ancor prima che potessi clickare sul loro ritratto.

Ho usato il mio povero famiglio come vittima sacrificale (di proposito) non so quante volte, chiedendomi se mi stessi o meno applicando un malus ogni santa volta.


L’ultimo compagno nella mia classifica personale non è dovuto al personaggio, ma a come gioco.

Non ha avuto abbastanza tempo di stare sotto i riflettori prima che l’Atto si concludesse.

Ho il pessimo vizio di evitare gli indicatori sulla mappa come la peste, credo sia perché nei vecchi giochi superato un certo punto non potevi più fare alcune quest.

Per cui ora, solitamente, faccio tutto il possibile sulla mappa prima di avvicinarmi alla quest principale.

Non ho ben capito se BG3 segue questa filosofia old-style, o per lo meno ho incontrato una cosa strana (che non ho capito se fosse un bug) quando ho cercato di cambiare mappa appena iniziato il secondo Atto.

“Fortunatamente”, c’era una cosa che avevo saltato e volevo fare, per cui avevo già intenzione di ricaricare un vecchio save.

In realtà due, ma di una ne parlerò dopo.


Svuotata di ogni vita

Ho notato che la prima mappa, a un passo dalla conclusione dell’atto, diventa un deserto dei tartari e nessuno dei personaggi che incontri ha valore.

Nel mio caso nel Bosco erano rimasti solo i druidi, che puoi sterminare per il gusto di farlo, in maniera non dissimile dal fare piazza pulita del campo goblin.

Sono tornata indietro, ma era troppo tardi per reclutare Minthara e così ho deciso di dare la caccia a ogni singolo goblin sulla mappa per “ripicca”.

Nella parte alta della mappa non c’è molto in generale, e nel mio caso l’unico abitante rimasto era una “Rosa Fiammeggiante” intenzionata a piangere su un cadavere per l’eternità.

Se qualcuno se lo sta chiedendo, sì sto perculando il fatto che The Witcher e BG abbiano due ordini col nome quasi uguale.

Nel sottosuolo non era rimasto quasi nessuno, perché la fazione con cui mi ero alleata ha pensato bene di lasciare la mappa.

Un po’ è anche colpa mia, mi sono infilata nel Sottosuolo appena arrivata all’accampamento goblin (svicolando dietro alla sacerdotessa per entrare nelle sue stanze per mera curiosità) e ho concluso quella parte ancor prima di scegliere tra goblin e tiefling.

Capisco che lo stato della mappa dipenda un po’ dalle scelte che—

Non riesco nemmeno a “dirlo”, sono anni che sento osannare quanto le scelte siano importanti in BG… ma non pigliamoci per il culo.


È risaputo che la stragrande maggioranza dei giocatori tende a fare l’eroe in questo genere di videogame, anche perché siamo condizionati da anni in cui fare il cattivo non portava a nulla.

Chi fa una partita da “sociopatico” di solito la fa come seconda, per cui la versione “buona” della storia tende a essere quella più curata.

Sono abbastanza sicura che se anche mi fossi alleata con gli elfi oscuri sopra e sotto, il risultato sarebbe stato praticamente identico: campo goblin e sottosuolo vuoto perché partono, il resto pieno di cadaveri invisibili.

Gli NPC hanno tutti un nome, qualche linea di dialogo e magari tentato pure di farti credere che ti debba importare di loro, ma sono macchiette da uccidere in una versione o nell’altra.


L’arte dell’annoiarsi

Non negherò che le prime 30+ ore mi hanno devastata: durante tutto il primo Atto vagavo senza meta, alla ricerca di uno scopo.

In teoria la tua missione è toglierti il girino, ma fin da subito ti viene detto di non preoccuparti, perché sei speciale e non ti trasformerai.

I vari guaritori sono palesemente dei red flag e ben presto capisci che esistono solo per farti perdere tempo.

La guerra tra druidi, tiefling e goblin non è particolarmente accesa: non hai un timer, non subisci imboscate random da una delle fazioni se continui a non prendere una posizione, ecc…

Ti trascini qua e là, e nel mio caso cerchi di cavartela il più possibile a parole e facendo finta di essere amica di tutti finché puoi, finché ruzzoli fuori dalla mappa in un modo o nell’altro.

Che Atto ricco d’azione, sono in trepidazione per cosa mi aspetterà dopo (?).


Stiamo giocando lo stesso gioco?

Non posso commentare i compagni, anche perché mi pare di capire che sia un argomento trigger per molti.

Nonostante tutto sto cercando di tenere questo articolo “politically correct“.

Il primo Original Sin mi ha inculcato in testa che non c’era speranza per i compagni in un gioco Larian, e ho perso ogni speranza ben prima di iniziare BG3.

Il secondo Original Sin è l’unico gioco in tutta la mia vita in cui ho scelto di proposito di impersonare un compagno, perché speravo di salvarmi da una trama noiosa come nel primo.

Inoltre era una scelta “comoda”, visto che l’universo di Divinity non è conosciuto come quello Forgotten Realms.

Risultato: me ne sono pentita amaramente.

Opinione impopolare: non sopporto nessuno dei compagni.

Ho dei testimoni che possono confermare che quando ho visto Jaheira ho urlato (non sopporto quella donna da BG1 e dalla venerabile età di 9 anni).


Odio o amore che fosse avrei perdurato, mi sarei trascinata alla fine della campagna se… se non avessi notato il vero problema di BG3.

Una cosa è diventata evidente quando ho iniziato a interessarmi al gioco, invece di evitare le news per non farmi venire voglia di comprarlo.

Quando BG3 è stato annunciato nel 2019/2020, o quel che era, ero interessata.

Ho passato la mia vita provando ogni possibile sfaccettatura di BG2, e quando dopo anni sono stata graziata dal doppiaggio italiano dell’espansione (che non sapevo esistere) sono quasi morta dal ridere.

Quando BG3 fu inizialmente annunciato non avevo ancora subito Original Sin, e per anni il mio pc non è stato up to part.

Ero piena di speranze, anche perché ricordavo che Divinity 2 mi era piaciuto, come ti può piacere una mezza copia di un altro gioco in versione EU e low-budget.

Non è un insulto, i così detti giochi di fascia media/AA mi piacciono.

Proprio perché hai basse aspettative, e tra le meccaniche traballanti trovi qualcosa di impressionante (tipo la cura folle nelle armature dei giochi Spiders).


Avendo un odio atavico per l’early access, ho messo fin da subito BG3 nella mia lista delle cose da non seguire.

Intendevo aspettare che uscisse in versione definitiva prima di giocarlo, perché c’era il rischio che altrimenti avrei giocato una cosa che alla fine sarebbe diventata tutt’altro.

BG3 è stato un’eternità in early access, sinceramente non so come fosse 3-4 anni fa e non voglio nemmeno saperlo.

Magari erano partiti con l’idea di fare una cosa piccola che con gli anni si è ingigantita, e il successo ha permesso loro di fare ancora di più.


Allo stato attuale BG3 non è concluso.

Forse “era” concluso, e stanno aggiungendo cose perché ci sono i soldi e i fan strepitano, ma così non ci fanno una bella figura.

È così che uno sviluppo non si conclude mai, e tendi a fare cose senza una logica o coerenza col risultato di un’invasione di bug.

Aggiungere cose a caso può avere senso durante l’early access, perché devi tenerti buona la fanbase/quelli che ti pagano le bollette.

Il problema è che BG3 è già un castello di carte fatto di bug su cui vengono messe altre carte a seconda dei commenti della settimana.


Per fare un esempio di cose aggiunte senza pensare: inizialmente Minthara e Halsin non potevano coesistere, perché la quest principale ti fa scegliere una fazione o l’altra.

La gente ha strepitato e Minthara è diventata reclutabile (e recentemente ancora più facilmente reclutabile) anche se fai il bravo bambino.

Il risultato è stata una sequela di bug nell’accampamento, perché bovinamente c’erano due personaggi che occupavano “lo stesso spazio” e non erano programmati per reagire l’uno all’altra.


Leggendo il recente update mi è scoppiata una vena, perché trattava di cose che ho commentato già dalle prime ore di gioco e mi chiedevo dopo 4 anni come fosse possibile che ci fossero ancora.

Per esempio la gestione del party antidiluviana e time consuming, o il pessimo vizio dei compagni di atteggiarsi a protagonisti.

BG3 ha dei compagni come quelli di Original Sin 2, ovvero personaggi che puoi scegliere all’inizio di interpretare.

Inoltre, in qualsiasi momento puoi cambiare il leader e talvolta è una necessità (i.e. durante il baratto, un altro fix recente).

Cosa succede se per caso un compagno mette il piede su un trigger un istante prima del protagonista?

E capiterà di sicuro visto che non hai opzioni sulla formazione e i compagni vagano intorno a te come mosche impazzite.

La cutscene parte con quel compagno per protagonista e non puoi farci nulla, perché il gioco è idiota (da qualche tempo “leggermente” meno idiota).


Mi sono pentita di aver fatto un protagonista custom anche perché nelle cutscene non dice nulla (nonostante un doppiatore lo abbia), e si limita a fare espressioni idiote.

I compagni hanno raramente qualcosa da dire (almeno rispetto ai vecchi BG).

Suppongo sia inevitabile, visto che deve coesistere una versione in cui ognuno di loro che può essere sia il protagonista che un compagno.

L’unico compagno che mi strappa un sorriso ogni tanto è quella piattola di un vampiro, che ha uno strano rapporto con la mia protagonista perché è una “brava bambina” in pubblico e una zoccola nell’accampamento.


Pessime scelte fin dal principio

Ho subito il primo atto, nella mia mente, una volta e mezza.

La seconda “mezza volta” l’ho fatta quasi uguale alla prima, perché mi piacevano le scelte che avevo fatto e ancora mi aspettavo di vedere le famigerate importanti ripercussioni.

Mi sono trascinata per una discreta parte dell’Atto successivo.

Ho resistito all’istinto di assasinare Jaheira quando mi è comparsa davanti, e sono venuta a patti con gli NPC, che si credono tanto importanti ma non lo sono, quando ho incontrato Roland.


Ricordavo vagamente il tipo, e ancor più vagamente il primo dialogo che hai con lui e i fratelli.

Ero convinta che fosse un prestigiatore da quattro soldi, vista anche la scena all’accampamento, ma a quanto pare secondo Larian è più materiale da eroe della domenica depresso e alcolizzato.

Ho una passione per le corna, ma è già un mezzo miracolo che mi ricordi il tuo nome.


Avrei fatto un tiefling ladro in una vita alternativa, ma fare il tiefling quando vuoi fare una run diplomatica e pacifista è un po’ come darsi una zappa sui piedi.

Se mai farò una seconda partita, temo che andrò quasi sicuramente sceglierò il “non-compagnatore“.

Il fatto che la mia protagonista non sia un ladro è l’unico motivo per cui Astarion non ha mai lasciato il mio party.

Non per “amore”, non per una congiunzione di vedute, solo e unicamente perché non so giocare senza un ladro nel party.


Magari per allora il gioco sarà finito, e invece di fare un cannibale figlio di Bhaal potrò impersonare un unicorno che ha dimenticato di essere sposato con una chimera.

Magari con un arcobaleno che mi segue a ogni passo potrò stomacare la telecamera atroce e la mancanza di una pausa degna di tale nome.